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Varicocele ed infertilità maschile

Difficoltà nel concepimento?


Varicocele e testicolo: sintomi, cause, intervento e cura


Infertilità e Varicocele

Il varicocele è una patologia molto comune, spesso sottovalutata che colpisce il sesso maschile. In medicina si definisce varicocele una dilatazione del sistema venoso spermatico che drena il testicolo. 


La cause responsabili di questa patologia sono diverse. Quella più probabile è che sia dovuto a una insufficiente funzionalità dei vasi venosi del testicoloQuesto determinerebbe un aumento della temperatura a livello del testicolo e la liberazione di sostanze che possono danneggiare la produzione degli spermatozoi

L’importanza clinica del varicocele è dovuta al fatto che è stato riconosciuto come una delle principali cause di infertilità maschile.

Già nell’antichità era stata messa in evidenza la relazione tra infertilità e varicocele, confermata anche dall’evidenza che la sua correzione chirurgica era in grado di migliorare la qualità del liquido seminale. Importante sottolineare però il dato che la presenza di varicocele non sempre è associata ad alterazioni del seme: solo il 20% dei maschi con varicocele presenta anche difficoltà nel concepimento.

Nella maggior parte dei casi se una coppia ha difficoltà ad avere bambini un primo passo può essere quello di esaminare il liquido spermatico dell'uomo eseguendo uno spermiogramma. Se questo esame presenta dei valori alterati riguardo al numero, alla motilità e alla forma degli spermatozoi è opportuno che il paziente si rivolga allo specialista andrologo per un’accurata visita al fine di diagnosticare o escludere la presenza di varicocele. 

Ricordiamo che la diagnosi di varicocele è basata in prima istanza sulla valutazione clinica, quindi sulla palpazione, e confermata eventualmente da un esame strumentale (ecocolordoppler). Di fronte a una diagnosi di varicocele, la domanda cardine che il paziente pone al medico è se sia opportuno e utile intervenire con la correzione chirurgica

La letteratura dimostra che in particolare la microchirurgia può avere esiti favorevoli sul miglioramento della qualità del seme. 

Al contrario, non vi è alcuna indicazione ai fini della fertilità a trattare chirurgicamente il varicocele nei casi in cui il liquido seminale sia normale. 

La diagnosi precoce si traduce nel sottoporre regolarmente gli adolescenti a uno screening andrologico come prevenzione.

Dott. Marco Barone

Il Cocomero: Multivitaminico naturale

Il cocomero è un vero concentrato di vitamine, perfetto per la stagione estiva, ne esistono quasi 50 specie: tondi, allungati, con buccia chiara, con buccia scura, ecc.Una cosa li accomuna: l’elevato contenuto di acqua che arriva  al 95% del peso del frutto. Il cocomero contiene anche tante fibre e vitamine, A e B in particolare, ma anche C e molti minerali tra cui potassio, ferro e calcio.

Povero di calorie (solo 30 ogni 100 grammi) il cocomero è perfetto per rinfrescarsi nella afose giornate estive e può essere gustato al naturale, in macedonia, con succo di limone, arricchito con liquori o anche come base per dolci o torte.

Le tante vitamine e minerali contenute nel cocomero lo rendono un alleato perfetto per la salute

Grazie ai suoi nutrienti il cocomero fa bene alla cistite, perchè è ricco di acqua e quindi il cocomero è molto diuretico il che aiuta a disintossicare vescica e reni. Il cocomero è utile anche in caso di ipertensione in quanto è povero di sodio. Inoltre fa bene a tutto l’apparato cardiocircolatorio. E' importante anche per l'intestino infatti i semi contenuti nel cocomero hanno effetto lassativo. Combatte l'anemia: le alte percentuali di ferro e vitamine lo rendono un ottimo ricostituente per gli anemici. E' consigliato alle donne per la cellulite. Il cocomero è drenante e quindi aiuta a combattere gli accumuli di liquidi responsabili della cellulite, e per la pelle che grazie agli antiossidanti è rigenerante e protettivo.

Per quanto riguarda la sfera sessuale quindi consigliato per gli uomini: strano da dirsi ma il cocomero è ricco di amminoacidi tra cui la citrullina che favorisce la vasodilatazione e quindi stimola il desiderio sessuale.

Non dimentichiamoci delle mamme: il cocomero può essere consumato anche in gravidanza o durante l’allattamento, magari senza esagerare perché può risultare un po’ pesante da digerire.

Dott. Marco Barone
Associazione Farma e Benessere

Sterilità maschile: diagnosi e terapia

L’infertilità colpisce circa una coppia su sette in tutto il mondo, ma con prevalenza diversa nei vari paesi.

L’infertilità è considerata dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) una vera e propria patologia e questo fenomeno ritrae un importante problema nazionale in materia di riproduzione e salute. Le cause dell’infertilità, sia femminile che maschile, sono numerose e di diversa natura. 


La letteratura medica sottolinea il ruolo significativo di fattori sociali come lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva, le condizioni lavorative, l’inquinamento e l’uso e abuso di droghe, alcool e fumo. Una causa maschile è riscontrabile in circa il 35% dei casi, mentre in un altro 20% è presente sia un fattore maschile che femminile. 
È indispensabile che nell’ambito dello studio della coppia infertile, l’uomo venga regolarmente sottoposto ad uno screening accurato di tipo anamnestico, obiettivo ed andrologico. 



L’indagine sull’infertilità maschile richiede infatti un dettagliato esame clinico con valutazione di fattori endocrinologici ed immunologici, così come un’analisi anatomico-funzionale e la determinazione di fattori genetici causativi di una ridotta fertilità. Effettuare una diagnosi precoce e tempestiva è di fondamentale importanza per l’identificazione della  causa  di sterilità, l'eventuale rimozione  delle  patologie andrologiche e sistemiche, o in alternativa, l’individuazione delle condizioni risolvibili mediante tecniche di riproduzione assistita.

Lo Spermiogramma, è il test di laboratorio più ampiamente utilizzato per la diagnosi dell’infertilità nel maschio. L’analisi del liquido seminale deve avvenire entro un’ora dalla raccolta. Il campione viene sottoposto ad una valutazione “macroscopica” per la determinazione di caratteristiche fisico-chimiche: aspetto, volume, pH e viscosità e ad una “microscopica”, per parametri che stimano la qualità spermatozoaria: concentrazione, motilità e morfologia. 
Sulla base dei risultati di queste prime prove, possono essere effettuate ulteriori indagini quali, la spermiocoltura, per la valutazione della possibile presenza di batteri o di altri microrganismi patogeni nel liquido seminale anche mediante tecniche di PCR, la ricerca del Papilloma virus, l’esame biochimico del plasma seminale per la valutazione delle secrezioni delle ghiandole accessorie, la ricerca di anticorpi antispermatozoi, e le analisi genetiche per le microdelezioni del cromosoma Y, e per le mutazioni del gene responsabile della fibrosi cistica, il test di frammentazione del DNA spermatozoario e la F.I.S.H. (Ibridazione in Situ a Fluorescenza).

Dott. Marco Barone
Associazione "Farma e Benessere"                             

Curare la cistite: Sintomi e Rimedi

L'infiammazione è causata da batteri che popolano l'ultimo tratto dell'intestino, fra cui in prima linea il colibacillo, o da altri patogeni. Tali germi possono raggiungere la vescica dall'esterno, passando attraverso l'uretra, o dall'interno per propagazione da organi vicini, o ancora per via ematica.


cistite, cura e sintomi
Apparato Urinario

Come rappresentato in figura, l'uretra femminile è più breve di quella maschile. Tale caratteristica, associata all'assenza dell'effetto battericida delle secrezioni prostatiche e ad altre peculiarità anatomiche sfavorevoli, come il sito d'apertura più facilmente raggiungibile dai microrganismi fecali, aumenta la suscettibilità femminile alla cistite.

Durante l'atto minzionale si può verificare una risalita dei germi in quanto, mentre nella fase iniziale all'apertura del collo vescicale segue quella dell'uretra in senso prossimo-distale, al termine della minzione l'uretra si chiude in senso inverso, agevolando l'ingresso dei germi in vescica attraverso un reflusso uretro-vescicale. Giunti in vescica i germi possono moltiplicarsi in modo esponenziale e produrre l'infiammazione della mucosa nota come cistite.

Si calcola che una percentuale di donne compresa tra il 10 ed il 20% soffrirà, almeno una volta nel corso della sua vita, di un'infezione del tratto urinario.


L'incidenza della cistite aumenta notevolmente con l'avanzare dell'età, si stima infatti che circa il 20-50% delle donne over 60 soffra di tale disturbo. La causa va ricercata in alcuni problemi legati alla menopausa, come la carenza estrogenica e le dislocazioni degli organi pelvici. 

Nell'uomo, senza anomalie anatomiche alle vie urinarie, la cistite si associa spesso a prostatite batterica. Anche per il sesso maschile l'incidenza di cistiti, soprattutto quelle dovute a fenomeni ostruttivi, aumenta nell'età avanzata. 


Il processo infiammatorio a carico della vescica può essere acuto, subacuto o cronico. L'infezione può infatti risolversi dopo un solo episodio, oppure, specie quando viene trascurata, ripresentarsi e cronicizzare. In questi casi il processo infettivo può estendersi pericolosamente alle vie genitali o alle alte vie urinarie.


Sul piano clinico la cistite è caratterizzata dai seguenti sintomi irritativi:
  • pollachiuria: aumento transitorio o permanente del numero di minzioni durante le 24 ore, accompagnato dalla riduzione del volume vuotato per ogni atto minzionale;
  • disuria: difficoltà nell'urinare, la minzione può essere lenta e poco copiosa; tutto ciò richiede uno sforzo eccessivo, i muscoli appaiono contratti ed il getto può risultare modificato nel volume o nella forma (deviato, tortuoso ecc.) o arrestarsi improvvisamente e involontariamente;
  • bruciore o dolore durante la minzione, talvolta accompagnato da brividi e freddo;
  • tenesmo vescicale: spasmo doloroso seguito dall'urgente bisogno di urinare; (le urine sono torbide e a volte maleodoranti)
  • talvolta è presente anche ematuria o piuria, termini utilizzati per indicare, rispettivamente, la presenza di sangue e pus nelle urine. 
In genere, la cistite acuta e non complicata, non causa febbre, quando la temperatura sale notevolmente è possibile che l'infezione si sia propagata alle alte vie urinarie. La sintomatologia della cistite cronica è simile a quella della cistite acuta ma caratterizzata da sintomi più lievi. 


Eziologia - Causa di una patologia

La vescica ha una notevole resistenza alle infezioni ed in condizioni normali l'urina che contiene è sterile. Esistono tuttavia particolari condizioni che rendono l'organismo più suscettibile all'attacco batterico. Questi microrganismi possono raggiungere la vescica per via ascendente (risalita lungo l'uretra dopo emissione con le feci), discendente (discesa dal rene) o ematica. 

La cistite può quindi manifestarsi per la presenza di numerose condizioni predisponenti: debilitazione del sistema immunitario in seguito a terapia antibiotica; alimentazione irregolare o stress eccessivo; affaticamento fisico o mentale;

  • la scarsa o eccessiva igiene intima è un fattore di rischio comune per la cistite;
  • utilizzo di assorbenti interni;
  • uso del diaframma e di creme spermicide che diminuiscono l'acidità vaginale favorendo la contaminazione batterica;
  • pantaloni o biancheria intima eccessivamente aderente;
  • malattie sessualmente trasmissibili come la gonorrea o blenorrea;
  • agenti chimici;
  • malformazioni dell'apparato urinario possono predisporre alla cistite;
  • rapporti sessuali;
  • utilizzo del catetere;
  • stenosi o restringimenti uretrali;
  • presenza di corpi estranei o patologici nella vescica (calcoli o tumori);
  • diverticoli;
  • ipertrofia prostatica;
  • diabete: la presenza di glucosio nelle urine (glicosuria) favorisce la crescita batterica.
Terapia Farmacologica: Farmaci e cura

Oltre ad intraprendere una terapia farmacologica per la cura della cistite, è  doveroso seguire una serie di norme igieniche-comportamentali utili per  velocizzare la guarigione e prevenire le ricadute: 

prevenzione e cura della cistite

Assumere molta acqua per diluire la carica batterica responsabile della  cistite; l'igiene intima è sempre indispensabile (soprattutto durante le  mestruazioni e dopo il rapporto sessuale); Evitare alimenti irritanti le vie urinarie (alcolici, caffè, cioccolato, peperoncino, spezie)

Tra i farmaci più importanti si ricordano:

1) Antidolorifici/antispastici, in grado di ridurre la contrazione spastica della muscolatura liscia

Fenazopiridina (es. Uricalm): il farmaco è indicato in caso di cistite per alleviare la sintomatologia dolorosa e diminuire lo stimolo di urinare. Si raccomanda la somministrazione di 190-200 mg di principio attivo per os, tre volte al dì dopo i pasti. È bene interrompere la terapia dopo due giorni in caso di assunzione concomitante ad un antibatterico;

Scopolamina butilbromuro (es. BuscopanAddofixErion): indicato per rilassare la muscolatura liscia del tratto genitourinario. Si raccomanda la somministrazione di 1-2 compresse da 10 mg 3 volte al dì per adulti e ragazzi di età superiore ai 14 anni;

Floroglucina biidrata (es. Spasmex): è un farmaco spasmolitico indicato per i disturbi della funzionalità uro-genitale; in particolare, è consigliato per le donne affette da cistite interstiziale. La somministrazione è di 6 compresse al dì, oppure di 3 supposte al dì, garantisce un buon effetto anticolinergico ed antispastico nei confronti della muscolatura liscia dell'apparato genito-urinario.

2) Antibiotici: il farmaco deve essere scelto in funzione della sensibilità locale agli antibiotici:

Ciprofloxacina (es. Ciproxin, Flontalexin, Ciprofloxac, Samper): il derivato chinolonico è indicato per la donna in caso di cistite acuta non complicata. Si raccomanda la somministrazione per os di 100 mg di principio attivo due volte al dì per 3 giorni; in alternativa somministrare per via endovenosa 100 mg due volte al dì;

Trimetoprim (es. Bactrim): assumere 100 mg di farmaco ogni 12 ore oppure 200 mg in un'unica dose al dì, per 10 giorni. Per la profilassi della cistite, assumere 100 mg di trimetoprim al mattino per un periodo di tempo variabile dalle 6 settimane ai 6 mesi, in base alla gravità del disturbo e alle indicazioni del medico;

Acido nalidixico (es. Ac Nalid, compresse/sciroppo) indicato per cistite e per altre infezioni a carico delle vie urinarie. Assumere per os 900 mg di principio attivo ogni 6 ore (3 volte al dì) per 7 giorni consecutivi. Per le infezioni croniche urinarie, ridurre la posologia a 600 mg/die, ripetendo la somministrazione ogni 6 ore. Nella terapia di mantenimento: il dosaggio viene ridotto generalmente a 30 mg/kg/die, per un periodo di tempo indicato dal medico;

Ofloxacina (es. Exocin, Oflocin): in caso di cistite senza complicanze, assumere 200 mg di principio attivo ogni 12 ore per 3 giorni (in caso di infezione da E. Coli e Klebsiella pneumoniae) o 7 giorni (per cistite dovuta ad altri batteri);

Amoxicillina (es. Amoxicillin, Amoxil e Trimox, ZimoxAugmentin): in caso di cistite di lieve entità, il paziente, in genere, risponde positivamente alle cure con amoxicillina per 7 giorni: somministrare 250-500mg di principio attivo tre volte al giorno. In alternativa, assumere 500-875 mg per via orale di amoxicillina due volte al dì, secondo quanto indicato dal medico.
Come trattamento di seconda scelta, è possibile anche effettuare l'alcalinizzazione o l'acidificazione delle urine, a seconda del paziente:
L'alcalinizzazione delle urine è utile per alleviare la sintomatologia dolorosa della cistite e delle infezioni alle vie urinarie in genere. Ad esempio, il sodio bicarbonato (viene utilizzato come sostanza alcalinizzante per il trattamento di patologie renali e genito-urinarie. Si consiglia la somministrazione di 3 grammi di sodio carbonato sciolto in acqua; ripetere la somministrazione ogni 2 ore o comunque fino a quando il pH raggiunge il valore 7.

Terapia di mantenimento: assumere 5-10 grammi al dì per mantenere l'alcalinizzazione delle urine. L'alcalinizzazione delle urine sembra favorire l'azione di alcune sostanze (es. uva ursina), attivabili esclusivamente in ambiente basico.

L'acidificazione delle urine viene consigliata generalmente nella fase acuta della cistite: non a caso, l'acidità sembra garantire una significativa protezione dalle infezioni batteriche urinarie. Tra le sostanze indicate a tale scopo, si ricorda l'ammonio cloruro, la cui posologia deve essere prescritta dal medico (effetti collaterali: acidosi, ipocalcemia, vomito).

Estrogeni naturali o di sintesi (consigliati esclusivamente in caso di cistite cronica dopo la menopausa): si è osservato che la carenza estrogenica può favorire la comparsa di cistite. La scelta del farmaco e la posologia più indicata per la paziente devono essere stabiliti dal medico.

Anche la fitoterapia può essere un valido aiuto per alleggerire la sintomatologia della cistite: le sostanze naturali diuretiche sono in grado di aumentare l'espulsione di urina, favorendo pertanto l'eliminazione di scorie.

Uva ursina: antimicrobico/disinfettante delle vie urinarie, droga naturale d'elezione per il trattamento della cistite. 

Anche carciofocetriolofinocchiosedano, tarassaco espletano una buona azione diuretica, valido ausilio per coadiuvare il trattamento della cistite

Per velocizzare la guarigione, si consiglia di assumere tisane formulate con principi attivi estratti da piante ad azione diuretica e/o disinfettante delle vie urinarie:
  • Uva ursina (Arctostaphylos uva ursi) → proprietà disinfettanti delle vie urinarie. Rimedio estremamente utile per la cistite
  • Asparago (Asparagus sativus) → proprietà diuretiche
  • Equiseto (Equisetum arvense) → proprietà diuretiche e rimineralizzanti
  • Ortica (Urtica dioica,) → proprietà diuretiche, antinfiammatorie e rimineralizzanti
  • Ortosifon (Orthosiphon stamineus) → proprietà diuretiche
  • Carciofo (Cynara scolymus L.) → proprietà diuretiche
  • Finocchio (Foeniculum vulgare) → proprietà diuretiche
  • Mirtillo (Vaccinium myrtillus) → proprietà diuretiche, antiossidanti, disinfettanti delle vie urinarie
  • Corbezzolo (Arbutus unedo) → proprietà disinfettanti ed antinfiammatorie, particolarmente adatto come rimedio naturale contro la cistite
  • Echinacea (Echinacea purpurea) → proprietà disinfettanti e immunostimolanti

Rivolgiti sempre con fiducia al tuo medico curante o allo specialista prima di intraprendere una cura farmacologica!



Associazione Volontari "Farma e Benessere"
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Salute: il genere sessuale influisce sul rischio di ammalarsi fisicamente e mentalmente


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Un nuovo studio del St. Michael's Hospital in Canada sostiene che il genere sessuale influisce sul rischio di ammalarsi fisicamente e mentalmente, dimostrando che in un periodo di 10 anni gli uomini hanno maggiori possibilità delle donne  di ammalarsi fisicamente. 

Dai risultati e’ emerso anche che soffrire di una patologia mentale incrementa il rischio di insorgenza di malattie fisiche di 10 volte per entrambi i sessi, anche se le donne si ammalano tendenzialmente con un anno di anticipo. 

“Il ruolo del sesso come fattore di rischio per la malattia non e’ sempre considerato ma e’ invece un elemento importantissimo”, ha spiegato Flora Matheson, autrice dell’indagine, sul Journal of Epidemiology & Community Health. “Il nostro studio suggerisce la necessita’ di effettuare ulteriori ricerche sul tema per comprendere pienamente le connessioni tra genere e problemi di salute complessi”, ha concluso.


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