L’ iperlipidemia consiste nell’ aumento di uno o più grassi (colesterolo, trigliceridi) nel sangue; dal momento che sia il colesterolo che i trigliceridi sono dei grassi, il vocabolo può definire un aumento dei livelli ematici di uno o di entrambi.
Classificazione
Le iperlipidemie sono pertanto classificabili in:
- ipercolesterolemia: aumento del contenuto di colesterolo nel sangue oltre i limiti di normalità, con particolare riferimento al colesterolo LDL;
- iperlipidemia combinata: elevati livelli ematici di trigliceridi e colesterolo;
- ipertrigliceridemia: eccesso di trigliceridi nel sangue.
É bene precisare che tale classificazione è intesa come un mezzo adatto ad identificare l’alterazione lipidica del paziente e non intende in alcun modo individuare le cause, la patogenesi o le caratteristiche cliniche della condizione di iperlipidemia.
Ciascuna alterazione può essere dovuta o ad una anomalia congenita del metabolismo lipidico (forme primitive) o ad una alterazione di questo metabolismo provocata da altri fattori (forme secondarie). Ciascuna forma primitiva, inoltre, potrebbe essere provocata da differenti malattie genetiche.
La scarsa conoscenza dei meccanismi che provocano le iperlipidemie primitive ha finora impedito una completa classificazione eziologica di tutte queste forme morbose, di cui alcune sono ritenute in parte di causa genetica, mentre altre originerebbero in assenza di familiarità (le cosiddette forme sporadiche).
Trattamento
Ai fini del trattamento è importante distinguere le forme primitive, trattabili principalmente per via farmacologica con l’obiettivo di normalizzare i livelli di lipidi circolanti nel sangue, da quelle secondarie che inizialmente vengono approcciate con azioni (dieta; attività fisica) volte ad intervenire sulle cause della patologia ; qualora questi interventi non siano efficaci potrà venir affiancata una strategia terapeutica basata su farmaci ipolipemizzanti.
In particolare per il trattamento farmacologico dell’ipertrigliceridemia sono utilizzati principalmente gli acidi grassi Omega-3 che hanno dimostrato, a seguito di un’assunzione continuativa, di poter ridurre i livelli di trigliceridi circolanti.
I farmaci indicati per il trattamento dell’ipercolesterolemia comprendono invece: statine, fibrati, resine a scambio ionico, ezetimibe. Tra questi le statine sono sicuramente la classe più efficace nella riduzione del colesterolo LDL e questa attività è resa ancora più forte dall’associazione con l’ezetimibe.
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