Intervista al Dott. Vittorio Salvatore.
Con l'avanzare dell'età è consigliato effettuare, almeno una volta l’anno, un check up cardiologico.
Gli esami ematici per la prevenzione cardiaca e vascolare – spiega il dottore Salvatore - sono sostanzialmente gli stessi sia per gli uomini sia per le donne.
E’ innanzitutto indispensabile testare sempre una predisposizione al diabete. Gli accertamenti da eseguire sono la glicemia a digiuno e il test dell'emoglobina glicata (HbA1c) che descrive le concentrazioni medie di glucosio ematico negli ultimi tre mesi.
Attenzione poi al colesterolo presente e alle sue varietà: LDL (cioè lipoproteine a bassa densità o “colesterolo cattivo”) che si deposita sulle arterie e l'HDL (lipoproteine ad alta densità o “colesterolo buono”), che è addirittura protettivo nei confronti della salute delle arterie, funge come una sorta di “spazzino” dei vasi sanguigni ripulendoli dal colesterolo in eccesso .
I valori del primo non dovrebbero superare 116 mg/dl nelle persone sane ed essere inferiori a 100 mg/dl in quelle con un rischio cardiovascolare moderato, inferiori a 70 mg/dl in quelle con rischio alto e < 55 mg/dl in quelle con rischio molto alto. (Seguirà approfondimento)
Il colesterolo totale, invece, è dato dalla somma di colesterolo presente nelle lipoproteine (LDL, HDL e VLDL); i livelli ottimali sono inferiori ai 200 mg/dl e non superiori ai 240 mg/dl.
Il sesso femminile, in premenopausa, ha una protezione estro-progestinica che influenza il metabolismo del colesterolo, infatti, a parità di fattori di rischio, gli uomini hanno quattro volte più possibilità di incorrere in un evento cardiovascolare rispetto alle donne. Dopo la menopausa il rischio, progressivamente, si pareggia.
I trigliceridi, sono grassi che circolano nel sangue, che assumiamo con l’alimentazione e possono contribuire alla formazione delle placche aterosclerotiche. I valori normali negli adulti sono compresi tra 150 e 200 mg/dL.
Utile poi l’emocromo per avere informazioni sulla quantità dei globuli rossi e dei globuli bianchi, sui livelli di emoglobina, sul numero di piastrine.
Esami meno comunemente effettuati e comunque utili sono:
La proteina C-reattiva o PCR che è importante per indagare processi infiammatori, per stabilirne la gravità
e per seguire nel tempo l’efficacia di una cura ma è anche un marcatore di rischio cardiovascolare. Sono considerati nella norma valori inferiori ai 5-6 mg/L.
L’omocisteina, che è un aminoacido il cui metabolismo è influenzato dall’aiuto di enzimi e vitamine (acido folico, B6 e B12). La carenza delle citate sostanze provoca un accumulo, nel sangue, di omocisteina che danneggia le pareti vasali aumentando il rischio di malattie cardiovascolari. (link approfondimento)
Il Fibrinogeno che è una proteina essenziale per la coagulazione del sangue. Se i suoi valori sono costantemente elevati, sono associati a un maggior rischio cardiovascolare (aumentato rischio di formazione di trombi che provocano ostruzione vascolare e di conseguenza ictus e infarto). I valori devono essere nelle donne 200-430 mg/dl, negli uomini 200-375 mg/dl.
Dott. Vittorio Salvatore 👨⚕️🏥
Valutazione clinica presso:
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